Yukon River
8 giorni in canoa lungo il fiume Yukon
A fine luglio 2017 Elisa e io stavamo esplorando i Territori dello Yukon nel Nord del Canada: lunghe camminate attraverso foreste e montagne. Lande selvagge, con un fascino Wild tipico del Grande Nord. Luoghi fantastici, habit preferiti da alci, orsi, linci, lupi, aquile, corvi imperiali, solo per citare alcune specie di animali che vivono in questi territori. Vivevamo ormai in Canada da 8 mesi ed era giunto per me l’avverarsi di un grande sogno: Percorrere lo Yukon River, o per lo meno parte di esso, in canoa, in perfetto stile canadese. Percorrere l' antica “strada”, quella che in passato era l’unica Via per attraversare i Territori dello Yukon e arrivare a Dawson City, la città dell’ oro. Situata alla confluenza dei fiumi Klondike e Yukon, Dawson City è stata la città simbolo della grande corsa all’ oro che ha avuto luogo in quei territori dell’estremo Nord del Canada verso la fine del 1800 quando appunto vennero scoperti ricchi giacimenti d’ oro lungo dei torrenti della zona. Un viaggio lungo il Fiume Yukon era l’unico modo di arrivare a Dawson. Oggi, più di un secolo dopo, ci si arriva anche in macchina percorrendo una strada asfaltata che da Whitehorse (la capitale dei Territori dello Yukon) è stata costruita fino alla “vecchia città dell’oro”. Molto più semplice e veloce. Io però, da sempre affascinato dai fiumi, volevo arrivarci appunto percorrendo l’ “antica via”, cosi insieme ad Elisa abbiamo noleggiato una canoa canadese, comprato una mappa del fiume (assolutamente necessaria), e ci siamo fatti più di 500 km lungo uno dei fiumi più grandi e importanti del Canada ed Alaska, sia dal punto di vista culturale e storico sia per l’importanza dal punto di vista naturale.
Partenza
Ci sono varie opzioni per scendere in canoa alla volta di Dawson: la cosi nominata “la Classica” parte da Lake Laberge da dove nasce il fiume Yukon e passando poi per Whitehorse si dirige appunto verso la città dell’oro. Noi siamo partiti da Carmacks, un piccolissimo paesino un centinaio di chilometri a Nord di Whitehorse. In accordo il negozio che si occupa del noleggio, abbiamo trovato la nostra canoa ancorata al molo pronta per essere caricata e per iniziare il viaggio; a Dawson City si sarebbero poi occupati di riprenderla e riportarla a Whitehorse, semplice semplice. Dopo aver caricato il necessario per 8 giorni lungo il fiume siamo partiti: entusiasmo e adrenalina a mille, felici e contenti di viverci questa grande avventura al massimo.
Wow ero davvero in canoa lungo lo Yukon River!
Non ci sono camping-grounds o aree di sosta lungo il fiume, non è come essere in macchina lungo una strada, una volta “imbarcati” si entra davvero nelle terre selvagge, wilderness allo stato puro. Studiandosi la mappa che ci si porta dietro, facilmente acquistabile nei negozi specializzati, è possibile fare una stima dei chilometri da percorrere giornalmente per arrivare ad un punto dove è possibile posizionare in sicurezza la tenda per la notte. Questi punti possono essere piccole isolette formate da banchi di detriti e ghiaia trasportati dal fiume, zone più alte al sicuro dalle piene, piccole aperture tra gli alberi lungo le sponde, e qualche avamposto, con cabine ormai distrutte, utilizzato come sosta per i battelli per fare rifornimento di legname negli anni della corsa all’ oro. Tutto questo è individuabile leggendo le cartine: è quindi consigliata una certa preparazione per quanto riguarda cartografia e orientamento.
Il Fiume
Lo Yukon River è un fiume con una portata d’acqua alquanto importante, è bello largo e al contrario dell’ idea che si può avere è molto silenzioso. Questa è una cosa che mi ha affascinato moltissimo, il silenzio del fiume. Avendo vissuto tra le montagne e le colline del Friuli, ho passato tantissimo tempo lungo i corsi dei torrenti che scendono dalle montagne, li lo scroscio delle acque è costante, un rumore forte ma allo stesso tempo rilassante. Lungo lo Yukon non c’è niente di tutto questo, l’unico rumore che si percepisce è dato dal pagaiare di noi navigatori. In un paio di punti, dove il fiume si restringe, e di conseguenza la velocità dell’ acqua aumenta andando a formare delle rapide, allora si il rumore è incessante e anche alquanto terrificante se ti trovi su una piccola canoa e devi attraversarle..con un po’ di esperienza si passa indenni attraverso le rapide o le si aggira e ritorna la tranquillità.
La cosa che mi ha svegliato un paio di notti è stato il rumore degli animali che attraversano il corso del fiume. Siamo in territori dove l’uomo non è l’animale più “forte” ma anzi sono gli orsi e le alci a farne da padroni, e la cosa più affascinante è il condividere queste lande selvagge con chi le abita.
Il VIAGGIO
Abbiamo vissuto ed esplorato il fiume, le sue isole e le sue sponde, per più di una settimana. 8 giorni fantastici attraversando territori selvaggi, affascinanti e misteriosi, incontri con orsi alci porcospini e molti altri animali. Luoghi lasciati alla Natura, inospitali per i comfort ai quali l’uomo è abituato al giorno d’oggi. Luoghi in cui d’estate il sole risplende, con diverse intensità, fino a mezzanotte. “Incantati” forse non è l’aggettivo giusto per descriverli, “selvaggi” è quello che utilizziamo di più, ma che cosa vuol dire “selvaggio” se non “originale” ? Originale, cosi com’era e com’è, cosi come la Natura ha voluto plasmare, non modificato dalla mano dell’uomo: si “originale” credo sia l’aggettivo più giusto per descrivere queste vaste lande.