Parco Naturale delle Pre Alpi Giulie

3 giorni esplorando il parco

Agli inizi di Giugno 2019 sono andato all’esplorazione di una parte del Parco Naturale delle Prealpi Giulie insieme ad Alessandro, un mio buon amico, con il quale condivido la passione per l’escursionismo e per il mondo naturale. Siamo partiti da Sella Carnizza, dove abbiamo lasciato la macchina, e seguendo il sentiero CAI 727 siamo arrivati alla Bocchetta dello Zaiavor da dove si può raggiungere la cima, appunto il Monte Zaiavor (1830 m), seguendo una traccia sulla destra lungo la cresta. Da lassù si gode di una vista magnifica su tutto il parco. Abbiamo pianificato un giro ad anello di 2 notti e 3 giorni. La splendida e recentemente ristrutturata Casera Nischiuarch ci ha fatto da casa la prima notte; situata in un posto a dir poco magnifico questa piccola ma assolutamente confortevole casera è facilmente raggiungibile seguendo la strada forestale che parte dalla chiesetta di Sant’Anna di Carnizza, ma anche seguendo il sentiero 727 fino al Passo Tanamea da cui parte il 739 che arriva direttamente alla sella Nischiuarch.

 

La casera Nischiuarch

La mattina presto in partenza verso Uccea

 

Giunti presso il passo Tanamea ci ha sorpresi un classico acquazzone estivo che da queste parti è una normalità.. Con i suoi 3000 mm di precipitazioni annue questa zona è uno dei poli più piovosi d’Europa. Anche per questo motivo è una zona molto importante dal punto di vista botanico e geologico, e che racchiude una grande moltitudine di animali selvatici essendo determinata dal contatto di tre aree biogeografiche diverse, mediterranea, illirica (parte occidentale della penisola balcanica) ed alpina, che concorrono a determinare una straordinaria biodiversità. Ci siamo riparati nei pressi del ponte che sovrasta il Rio Bianco, esattamente all’inizio del sentiero 739 che sale verso Casera Nischiuarch. I boschi che si trovano in queste zone sono prevalentemente di latifoglie, uno su tutti il faggio, spesso accompagnato dall’acero di monte. Salendo verso il ricovero mi sono fermato ad osservare un fenomeno molto particolare.. il temporale continuava a scaricare una quantità d’acqua non indifferente e le gocce di pioggia, raccolte dal fitto fogliame delle chiome, scorrevano lungo i rami fino a raggiungerne il tronco dove, unendosi, formavano veri e propri “fiumi in piena” che raggiungevano il suolo fluendo velocemente lungo i dritti e lisci tronchi dei faggi.. con una mano appoggiata sul tronco potevo creare una cascatella e dissetarmi.

Una volta arrivati a destinazione ci siamo asciugati accendendo il fuoco, preparato la cena e rilassati godendoci il panorama, la tranquillità e un buon libro. La parte a destra della casera è privata e chiusa, mentre quella a sinistra è pubblica e sempre aperta. C’è un lavandino all’esterno dove è possibile fare rifornimento d’acqua.

 

Faggeta sopra Uccea

Alberi di Faggio

 

Il giorno successivo siamo scesi verso il centro abitato di Uccea. Nelle edizioni delle cartine Tabacco che si trovano in commercio, il sentiero che raggiunge Uccea non è numerato anche se riportato in rosso, oppure è tratteggiato in nero che richiama una mulattiera o sentiero non ben segnalato; la prima parte, fino a quando si intravede l’abitato di Uccea, è ben segnalata, si attraversano splendide faggete in un saliscendi molto tranquillo senza nessun tipo di difficoltà. Ci siamo soffermati spesso e volentieri, in silenzio ad ascoltare il canto degli uccelli tra gli alberi, una moltitudine di voci tra allarmi canti richiami schermaglie e giochi amorosi. Bellissimo!

E’ uno dei momenti che preferisco.. noi umani siamo molto rumorosi e veniamo scorti da tutti gli esseri che abitano il bosco, se ci sediamo qualche minuto in silenzio non sentiamo nulla, poi d’improvviso tutto si risveglia, è come se venissimo accettati. E’ in questi momenti che mi sento parte del tutto, parte integrante di tutto ciò che mi circonda. Gli uccelli in particolare sono i primi a dare l’allarme della nostra presenza, e gli altri animali che popolano questi ecosistemi perfetti si comportano di conseguenza, nessuno passa inosservato se c’è un merlo li intorno!

La seconda parte del sentiero invece, anche a causa di Vaja (il ciclone abbattutosi sulle Alpi nell’ottobre del 2018) è abbastanza mal messa,;se ci decide di prendere questo sentiero bisogna avere un buon spirito di avventura. In ogni caso si prende come riferimento Uccea e si scende nel bosco a zig gag. Una volta giunti in paese ci si dirige verso il cimitero da dove parte il sentiero CAI 733 che sale molto ripido per un paio di km fino al bivio che porta a Casera Caal, dove abbiamo passato la seconda notte. Un posto favoloso, che gode anche di un ottimo panorama. C’è un grosso ciliegio che fa la guardia al pianoro dove si trova il ricovero, e ai cui rami è stata appesa una bellissima altalena.

Casera Caal

L’indomani mattina dopo aver fatto colazione abbiamo ripreso il sentiero CAI 733 fino alla cima del Monte Plagne (1633 m) e al bivio con il sentiero 731 che a destra prosegue verso il M. Guarda e poi il M. Canin seguendo la cresta che fa da confine con la Slovenia, mentre a sinistra si snoda lungo il crinale che riporta a Sella Carnizza. Il tracciato è splendido, sempre in cresta in leggera pendenza e in falso piano e attraversa boschi di latifoglie e ampie radure. Abbiamo individuato e seguito tracce di molteplici animali, mustelidi, leporidi e predatori, trovandone anche le fatte ed analizzando cautamente il loro contenuto. Abbiamo camminato con lentezza meravigliandoci della molteplicità e biodiversità delle piante che abbiamo trovato lungo il sentiero. Davvero bellissimo!

Nel tardo pomeriggio abbiamo raggiunto Sella Carnizza, il nostro punto di partenza due giorni prima. Un giro ad anello adatto un po’ a tutti, non ci sono grandi dislivelli e i sentieri sono ben tracciati. I panorami sono da togliere il fiato e il silenzio di questi luoghi rigenera dalla vivacità della vita di ogni giorno. Di sicuro un giro che promuoverò come escursione guidata adesso che sono diventato Accompagnatore di Media Montagna, offre un sacco di spunti a livello naturale.